Beatrice Bongiasca

Beatrice Bongiasca, fondatrice di Bea Bongiasca (2014)

Beatrice è nel suo atelier a Brera, un tripudio di colori che ben si sposa con la sua personalità. Ama il suo negozio, che è il frutto del successo che ha ottenuto a partire dal lancio della sua prima collezione. Sta terminando una collezione che presto presenterà al mercato americano dove è già considerata una designer di riferimento. I suoi gioielli colorati, spumeggianti, pop, riflettono la sua energia. Inizia così a raccontarmi la sua storia: “La vita per me è colore.

Come nasce la tua passione per il mondo del gioiello?

La passione verso questo mondo mi ha sempre accompagnata fin dalla mia infanzia. Mia mamma ha sempre lavorato nel settore del lusso, e fin da bambina l’ho sempre accompagnata in tutti i suoi viaggi di lavoro. A questa passione ho unito l’altra forte passione verso la cultura asiatica. La mia ispirazione nasce dal fascino che ho verso l’Asia e dalle esperienze che ho vissuto in quei luoghi. Nel mio processo creativo le due passioni si intrecciano diventando una cosa sola.

Come esprimi questa passione?

Si legge in tutte le mie collezioni. L’ho espressa a partire dalla prima collezione No Rice No Life. È una collezione che si ispira all’unione tra la cultura orientale ed i simboli della cultura occidentale. Esplora ciò che è considerato prezioso nelle due differenti culture creando un forte legame tra esse. I gioielli che ho realizzato rappresentano chicchi di riso e perle, simboli, rispettivamente della vita per la cultura orientale e del benessere per quella occidentale. Anche nella seconda collezione Golden Lesson, trasformo il profondo significato e la storicità dei caratteri cinesi in gioielli. Questa collezione per me rappresenta un ponte tra culture, un invito a guardare con stupore e curiosità le culture diverse dalla nostra. Floricultural invece, è una collezione ispirata dal linguaggio dei fiori giapponese, il Hanakotoba. Ho scelto tre fiori in particolare. L’heliconia che simboleggia l’unicità, il caprifoglio che esprime i legami amorosi ed il giglio tigrato che indica la prosperità. Floricultural è cresciuta e si è evoluta nella collezione You’re So Vine! in cui i pezzi cult vengono contaminati da fantasiosi viticci in smalto colorato, dal tocco pop.

Orecchino Singolo a Spirale, collezione You’re So Vine!

Qual è stato il tuo percorso formativo?

Dopo aver frequentato la scuola inglese a Milano, il mio sogno era sempre stato quello di prendere parte alla Central Saint Martins, dove a partire dai miei sedici anni ho iniziato a frequentare corsi sulla moda. La svolta è stata durante il Degree Show del corso di laurea triennale, quando ho ricevuto la lode, ma soprattutto quando la mia professoressa disse ai miei genitori che avrei dovuto sviluppare il mio marchio, perché avevo una visione artistica libera, che non avrebbe potuto lasciarsi imprigionare dentro ad un qualsiasi altro marchio se non il mio.

Cosa hai deciso di fare?

Dopo la laurea avevo ricevuto un’importante proposta lavorativa a New York, ma è lì che ho deciso di tornare a Milano e di mettermi in gioco. Era il settembre del 2014 ed è a partire da quel momento che nasce Bea Bongiasca. Ho presentato la mia prima collezione a 10 Corso Como. Poi ho preso parte ad un’esposizione di gioielli presso la Galleria di gioielli contemporanei di Antonella Villanova nella sezione di Design Art Basel a Miami. La galleria ha esposto i miei lavori anche nell’edizione di MiArt del 2015 e nella successiva edizione di Design Art Basel. Sempre nel 2015 ho presentato Endless? una capsule collection di gioielli sviluppata insieme alla rivista Toilet Paper. E, nel novembre 2015, ho vinto il premio Altagamma “Premio Giovani Imprese – Believing in the Future” nella categoria gioielli.

Cosa vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Voglio trasmettere gioia, allegria, felicità, divertimento. Le stesse sensazioni che provo quando camminando per strada, noto persone che non conosco e che indossano i miei gioielli!

Cocktail Ring con diamanti, collezione You’re So Vine!

Esiste un gioiello al quale sei particolarmente affezionata?

Sono molto legata all’anello smaltato della collezione You’re So Vine! È un anello iconico che ha sancito l’inizio del mio stile. È una collezione che è partita dall’idea di rendere omaggio all’ironia, un tratto distintivo del mio carattere. Il nome è un gioco di parole, in cui Vine rimanda al viticcio, una pianta rampicante che ho tradotto in gioiello capace di arrampicarsi sulle dita e sul corpo.

Anelli Baby Vine, collezione You’re So Vine!

Quali sono le caratteristiche peculiari dei tuoi gioielli?

Quando penso ai miei gioielli li immagino come forme di arte. Ogni gioiello nasce da un concetto, un’idea che è l’aspetto chiave del mio processo di creazione. Inoltre, ogni pezzo costituisce per me un mondo in miniatura fatto di fantasia, dove chi lo indossa si può immergere. Mi diverte inoltre riprendere le linee e le forme classiche, svecchiandole e dando loro un tocco divertente.

Come immagini Bea Bongiasca in futuro?

Non faccio previsioni. Ho sempre lavorato seguendo la mia passione e il mio istinto e vorrei continuare a fare tutto quello che faccio perché mi rende felice e spero che questa felicità sia trasmessa anche agli altri che guardano e indossano i miei gioielli.

Anello Baby Vine turchese, collezione You’re So Vine!